Siamo nel 2010 e mi rendo conto che bisogna guardare avanti, anche per quanto riguarda il matrimonio. Nonostante ciò, interessanti da conoscere, sono anche le tradizioni, che vengono vissute in alcune regione italiane come se il tempo si fosse fermato. Tra queste spicca la Sardegna, regione ormai conosciuta come attrattive turistica, ma che in realtà non è solo questo.
Se ci si sposta nell’entroterra isolano, si vedrà come in piccoli borghi, sono ancora intatte alcune usanze legate alle nozze, di un fascino straordinario, tra questi spiccano Selargius e Santadi.
A Selargius, piccolo centro sardo a qualche chilometro da Cagliari, viene celebrato il matrimonio selargino. Oggi l’evento è divenuto una vera e propria sagra paesana.
Lo sposalizio viene celebrato di domenica mattina, ma i preparativi, cominciano, il sabato con il trasporto del corredo della sposa alla sua nuova casa.
La domenica mattina vi è la vestizione degli sposi con abiti ricchi e sontuosi tipici della tradizione sarda. Questi sono lavorati finemente, caratterizzati da colori accesi come il rosso e l’oro e il viola.
Completano tutto is prendas (gioielli di filigrana), dono di nozze dei genitori dello sposo. I gioielli sono elementi fondamenti dell’abito nuziale sardo. Ogni elemento è ricco di significato simbolico, come le spille, i bottoni e i gemelli che rievocano nelle loro forme i simboli della prosperità e della ricchezza.
Le madri benedicono gli sposi con s’aratzia, dopodichè, parte il corteo nuziale capitanato dal padre dello sposo, diretto verso la casa della sposa, anche lei benedetta dalla madre. Insieme si dirigono verso la chiesa del paese.
Il bello dello sposalizio selargino, è che è una cerimonia vissuta dall’intero paese, che viene addobbato a festa. Le vie sono coperte di grano e sale, simboli di buon auspicio.
Il corteo è unico nel suo genere, preceduto dai carabinieri in alta uniforme e donne in costume, da vedere è suggestivo e unico. Le donne tengono in testa i cestini di vimini con all’interno pani e dolci che poi saranno consumati nella festa come is coccois, is pardulas, i papassinas.
Contemporaneamente si snoda un altro corteo detto delle traccas. Sono carri trainati dai buoi con gli utensili e gli arredi degli sposi. Il tutto con il sottofondo dei suonatori di launeddas.
Finalmente si arriva in chiesa, dove si svolge il rito sacro rigorosamente in sardo campidanese.
La cerimonia si conclude con il rito de sa cadena, che consiste in un gesto simbolico di legame per la vita. Il marito inserisce il mignolo della mano destra in un anello, agganciato all’estremità di una catena che cinge la vita della sposa.
Gli sposi firmano le promissas d’amore, su pergamena che verranno custodite per 25 anni nella chiesa del paese. Queste verranno riaperte e lette solo dopo 25 anni.
Le madri, che non hanno partecipato alla cerimonia, aspettano a casa degli sposi per le ultime benedizioni. Qui come augurio di salute e ricchezza, i capi degli sposi vengono versati grano e sale. Finalmente comincia il banchetto con canti, balli e piatti tipici!
Un altro paese sardo dove si conserva intatta la tradizione è Santadi un piccolo centro vicino in provincia di Cagliari, nell’iglesiante.
Qui lo sposalizio santadese, è meglio conosciuto come il matrimonio mauritiano. Il nome risale la dominazione barbarica delle coste cagliaritane e suscitane, da parte dei maurrus (mori).
Come a Selargius anche il matrimonio mauritiano è divenuto una sagra paesana, che si svolge il giorno della festa manna, la prima domenica di Agosto.
Ogni particolare è curato al dettaglio, dalla scelta dei buoi, all’addobbo dei carri, i canti e i balli, i costumi, il tutto per essere fedeli alla tradizione millenaria.
Ogni famiglia ha il suo carro dei traccas. Riccamente decorato con arazzi, tralci di vite, spighe e fiori, va a prendere gli sposi nelle rispettive case.
I traccas sono seguiti dai cavalieri, i gruppi folk dei paesi circostanti. Tutti allegramente si dirigono nella piazza della città dove viene svolto il rito, a cui assiste l’intero paese.
Il momento più suggestivo è quello della benedizioni da parte delle madri degli sposi. Chicchi di grano, petali di rose, grani di sale e monete vengono sparsi nel capo degli sposi come augurio di ricchezza e felicità.
Qui vi è la rottura del piatto con la sa gratzia, e finalmente comincia la festa!