Abbiamo incontrato Daniela, una persona alternativa come il suo blog, che fa scelte coraggiose ed originali. Come quella di raccontare senza fronzoli, ma con tanto sentimento, il suo matrimonio e di mettersi in gioco senza paura su argomenti a volte troppo “ingessati” da tradizioni e giudizi. Daniela non è solo una wedding blogger, è anche un architetto, una interior designer e … una mamma! Insomma, ci sembrano davvero interessanti le righe che seguono. Leggere per credere!
Daniela, raccontaci qualcosa di te e del tuo blog. Ciao a tutti!
Sono Daniela Scarpa, mamma indaffarata di due piccole pesti, Simone di 6 anni e Noemi di 3 anni e mezzo.
Anche se pochi lo sanno, io sono un architetto che si è formato nella Milano del design e degli eventi!
Ho avuto la fortuna di conoscere e approfondire i molteplici aspetti del mio lavoro, specializzandomi nella progettazione di interni ed esterni, ma anche sviluppando capacità di relazione e di organizzazione di eventi legati all’architettura e al design e non solo. Insomma la mia esperienza tecnica si è unita ad un approccio più creativo che si sposa molto bene col mio modo di essere e con le mie passioni!
Con la nascita del mio primo figlio, la mia professione ha subito un brusco rallentamento e così ho deciso di dedicarmi a qualcosa che mi piacesse, mi divertisse e mi tenesse occupata fra un pannolino e l’altro: scrivere un blog si è rivelata essere in quest’ottica un’attività perfetta! All’inizio si trattava di un blog personale sui più svariati temi, per poi trasformarsi in un wedding blog, ma dal taglio davvero particolare!
Come è nata l’idea di aprire un blog sui matrimoni alternativi?
Il 22 gennaio 2011, dopo 11 anni di convivenza e un figlio di 10 mesi, io e Domenico abbiamo deciso di sposarci. Sono nata e cresciuta a Napoli, e pur avendo lasciato la mia città per motivi professionali, la amo sopra ogni cosa. Per questo motivo, come da “tradizione”, abbiamo scelto Napoli per pronunciare il fatidico SI’!
Non sono mai stata una di quelle donne che sognano l’abito bianco fin da bambine; credo che alla base della famiglia e di qualunque unione condivisa ci sia esclusivamente l’amore. La scelta di convolare a nozze per me e il mio compagno è stata soprattutto una scelta a tutela del nostro bambino, nato da genitori conviventi, in un’Italia che 6 anni fa non sembrava avere nessuna intenzione di tutelare questo tipo di famiglie. E così, nella Napoli patria dei matrimoni tradizionali, mi sono cimentata nell’organizzazione lampo di un matrimonio fuori dagli schemi!
Ci sono voluti solo due mesi per mettere in piedi l’evento, ma come si può immaginare mi sono scontrata con le rigide barriere di una città che non concepisce altro che matrimoni legati a doppio filo alla tradizione. E così ho cominciato a raccontare nel mio blog personale, le avventure rocambolesche affrontate per la realizzazione del mio matrimonio, dalla scelta di un abito da sposa-non da sposa, all’acquisto di un mazzo di fiori, che se chiami bouquet costa 5 volte tanto, fino alla quasi impossibile ricerca di una sala che permettesse di occuparsi autonomamente del catering. Con mia grande sorpresa mi sono resa conto che i post ironici e divertenti condivisi nel mio blog riscuotevano un successo pazzesco.
Da qui l’idea di creare un Blog dedicato al tema wedding, ma in un modo molto diverso dal solito: Il Blog Dei Matrimoni Alternativi. Anche se devo confessare con un po’ di invidia che la parola Alternativo non è farina del mio sacco, ma è stata un’idea di Domenico, il mio super marito alternativo!
Quali caratteristiche deve avere secondo te un matrimonio alternativo “perfetto”?
Non credo esista un matrimonio alternativo “perfetto”!
Esiste invece ciò che ci piace e che è adatto al nostro modo di vivere una festa, la nostra festa più bella. Il problema dell’attuale universo wedding è proprio che si cerca di convincere gli sposi di turno ad effettuare una serie di scelte standard, in genere molto onerose, per tendere a quella perfezione che sembrerebbe soddisfare le aspettative di invitati e parenti. Nulla di più sbagliato… Un vero matrimonio alternativo è un evento plasmato sui propri desideri e sui propri sogni, che se ne frega delle mode e di quello che “fanno tutti”!
Quale parte delle nozze secondo te dovrebbe sempre e comunque essere alternativo, anche in un matrimonio “classico”?
Più che una parte delle nozze, “alternativo” dovrebbe essere sempre e comunque l’approccio all’organizzazione del proprio matrimonio.
Al di là del tipo di evento che si sceglie di realizzare, è importante cercare di non immergersi senza spirito critico in quello che mi piace chiamare il “mercato dei matrimoni”, un universo senza via di uscita capace di vendere ai futuri sposi servizi e prodotti assolutamente non necessari a cifre spropositate. Una giovane coppia, sia che abbia a disposizione un budget ampio sia che possa investire cifre più contenute, non dovrebbe secondo me spendere una fortuna per qualcosa che in tutta sincerità può essere realizzato con maggiore qualità e con un investimento di gran lunga minore. Dare il giusto valore alle cose, facendo scelte oculate e fedeli al proprio modo di concepire un evento, ricordando sempre che un matrimonio personalizzato che racconta di noi è ciò a cui ogni coppia dovrebbe puntare, è l’approccio alternativo che sarebbe utile a chiunque si appresti ad organizzare un matrimonio, anche il più tradizionale!
E quale elemento classico, invece, può essere “accettato” anche in un matrimonio alternativo come lo intendi tu?
In realtà non ci sono scelte tradizionali che non possano convivere con eventi fuori dagli schemi!
L’importante è che, all’interno di un evento alternativo che si rispetti, anche le scelte tradizionali siano operate con lo spitiro giusto!
Mi spiego meglio… Se ad esempio per gli sposi sono fondamentali le bomboniere, in genere assenti negli eventi alternativi, è inutile girarci intorno, che bomboniere siano. Ma ci sono tante soluzioni economiche che non alimentano lo spreco e la produzione di oggetti inutili e molto costosi che il più delle volte non piacciono a tutti: dalle bomboniere solidali, agli oggetti fai-da-te, dalle piantine grasse o vasetti di semi fino ai prodotti di genere alimentare di produzione familiare o biologica.
Questo discorso vale per ogni aspetto di un evento alternativo: piace una location tradizionale? Nessun problema, ma perché non orientarsi verso un menù “contenuto” senza inutili esagerazioni e rifiutando gli esosi pacchetti all-inclusive il più delle volte proposti? Una sposa alternativa sogna l’abito bianco? Comprensibile, nell’immaginario di molte donne l’abito da sposa è il simbolo della felicità femminile. Ma è assolutamente necessario rivolgersi al più famoso atelier di abiti da sposa e comprarne uno super griffato, standard, che costa un’occhio della fronte e si indossa un solo giorno? A parità di costi, anzi la maggior parte delle volte con grande risparmio, è possibile farsi confezionare da giovani sarte abiti da sposa su misura, unici e originali, spesso pensati per essere facilmente riconvertiti in abiti da sera riutilizzabili in altre occasioni. O meglio ancora, molti servizi di sartoria permettono la creazione di abiti da sposa partendo da vestiti già indossati dalle proprie mamme, zie o nonne. Insomma scelte alternative possono rendere onore a qualunque aspetto tradizionale che piace e che si desidera per le proprie nozze!
Ho voluto un po’ giocare con le ultime domande, ma è invece un’impresa molto seria far accettare idee nuove in un ambito così “tradizionalista”. Ti è mai capitato di incontrare atteggiamenti avversi?
E’ vero, organizzare un matrimonio alternativo è davvero un’impresa, soprattutto in certe città.
A cominciare dal mio matrimonio mi sono scontrata con un mondo chiuso e per niente flessibile. E sto parlando sia di chi opera nel settore wedding, sia di chi vive gli eventi e i ricevimenti, in qualità di sposi o di invitati! Tuttavia io credo fermamente che il tipo di matrimonio che una coppia sceglie di realizzare la dica lunga sul tipo di vita, più o meno consapevole, che regalerà alla propria famiglia.
Bisogna imparare a seguire i propri desideri, a fregarsene del giudizio degli altri, a staccarsi dalla massa per seguire il proprio percorso, anche se questo non piacerà a tutti. Bisogna imparare a dare valore ai sacrifici fatti da noi stessi o dalle nostre famiglie, a spendere una cifra ragionevole per quella che di fatto rimane una festa e niente di più.
La promessa di un amore eterno non ha mille regole e mille etichette, anche se ci vogliono far credere il contrario. In questo senso organizzare un matrimonio alternativo è un’opportunità per gridare ai nostri cari che noi ci amiamo e ce ne freghiamo di tutto il resto! Con queste premesse è più facile affrontare con un sorriso e con grande ironia gli ostacoli incontrati durante l’organizzazione e le mille critiche che si riceveranno, con la consapevolezza ogni matrimonio non dovrebbe piacere a nessun altro che agli sposi! Che non esistono matrimoni belli e matrimoni brutti e che non si misura l’amore di una giovane coppia in base alla cifra spesa per il proprio matrimonio.
Quale consiglio daresti a una coppia che sta per sposarsi e desidera rendere alternative le proprie nozze contro l’opinione di parenti o amici?
Grazie per questa splendida domanda conclusiva! Ai tutti i giovani sposi alternativi dico di fregarsene, fregarsene e ancora fregarsene. Pensate a voi stessi, alle vostre vite insieme! Conservate i vostri risparmi per qualcosa che sia vostro e per il vostro futuro… Le critiche arrivano sempre copiose, sia per eventi tradizionali sia per eventi alternativi! Fate di testa vostra, sempre. E questo tanto nell’organizzazione delle vostre nozze quanto nell’organizzazione della vostra nuova vita insieme! In bocca al lupo a tutti gli sposi… Alternativi e non!
Grazie a Daniela per questa bella intervista, piena di spunti e di pensieri originali. Ci è piaciuto parlare con lei e speriamo di poterlo fare ancora per avere qualche consiglio interessante. Nel frattempo potete continuare a seguirla su il matrimonioalternativo.blogspot.it