La Calabria, come altre regioni del meridione, ha delle tradizioni legate al matrimonio e al fidanzamento.
Alcune ormai sono andate in disuso, altre sono ancora vive, molte invece, sono in comune con tutta l’Italia. Ce ne sono alcune che trovo siano interessanti da trattare.
Nonostante i tempi siano cambiati, ci sono ancora molte zone, in cui il matrimonio è considerato uno “ status symbol“. Molto spesso, capita che le giovani crescono con il “mito di una cerimonia alla grande” e con l’idea che l’unico modo per potersi realizzare nella vita, sia quello di dover arrivare all’altare.
Questo perchè le ragazze vengono preparate sin da bambine al grande passo. Tutto comincia quando si è ancora piccole. Già da allora, le mamme e le nonne, iniziano a preparare il cosiddetto corredo.
Questa usanza in particolar modo, è ancora molto sentita in alcuni paesi della regione, nel passato ancora di più, in quanto rappresentava, la dote senza la quale era difficile trovare un buon partito.
Il preparativo del corredo, comincia già quando le bambine sono in tenera età. Le nonne preparano le coperte fatte a mano, si comincia a comprare, poco per volta, tutto ciò che è necessario in un futuro: biancheria da letto, lenzuola di seta, o di cotone ricamate dalle madri o dalle nonne. Fondamentale era il servizio per la cucina: i piatti per le grandi occasioni, i bicchieri di cristallo, la batteria di pentole, il servizio da te e caffé. Un tempo le famiglie facevano dei grandi sacrifici per poter regalare alle loro figlie un corredo che si rispetti.
Nonostante questa tradizione era più diffusa diversi anni fa, non è raro, che anche oggi, molte ragazze arrivano in “età da marito” con un corredo già pronto.
Vi innamorate, e arriva il momento di far conoscere il ragazzo alla famiglia. Temuto è l’incontro con il padre, se questo ha successo, è fatta. In seguito, avviene l’incontro tra i rispettivi genitori e la scambio della fedina. Da questo momento in poi si è “fidanzati in casa”.
I preparativi del matrimonio in Calabria durano diversi mesi, che sono scanditi, da tutta una serie di tradizione e riti, ancora in uso perchè tramandati di generazione in generazione.
Tra i più cari ai calabresi, vi è quello della preparazione del primo letto. Questo consiste nella “vestizione” del letto per la prima notte di nozze a pochi giorni dalla cerimonia.
Partecipano tutte le donne, sia da parte di lei che da parte di lui, fatta eccezione della futura sposa, a cui è severamente vietato perchè non di buon auspicio. Questo cerimoniale è infatti un buon augurio alla fertilità.
Per il primo letto, vi è l’acquisto di una parure apposita, scelta dalla sposa con la madre, che deve essere rigorosamente pregiata. Sempre secondo tradizione, è vietato alla giovane, far vedere il letto prima del matrimonio.
Le componenti fondamentali per ogni matrimonio sono: salute, ricchezza, felicità, lunga vita e fertilità. In ogni paese ci sono dei riti propiziatori, in loro onore.
Tra le tradizioni di buon auspicio abbiamo: il numero dei confetti, che deve essere rigorosamente dispari, e l’usanza di conservare una parte della torta, per inviarne un pezzo a chi non ha potuto partecipare al ricevimento.
In Calabria ha particolare importanza, la promessa di matrimonio, che di solito è accompagnata da una festa, che deve essere organizzata dalla sposa.
Questo giorno festivo è naturalmente più intimo e racchiuso tra i parenti più prossimi, che portano agli sposi i primi regali.
E’ questa l’occasione per lo scambio dell’oro tra i due sposi.
La famiglia della sposa regala una catenina, un bracciale, un orologio, o dei gemelli. La famiglia dello sposo, invece, regala una parure completa con collana, orecchini, bracciale e anello.
Tutte le altre tradizioni sono molto simili a quelle comuni in tutta Italia.
Qui concludiamo, se c’è qualche ragazza calabrese in ascolto e conosce altri riti e tradizioni, si faccia avanti, che così completiamo il nostro servizio.